Olio Calabria: l’oro verde d’Italia – Tenute Conforti
La Calabria è al secondo posto tra tutte le regioni italiane produttrici di olio d’oliva e ha un portafoglio olivicolo unico al mondo, che comprende 33 cultivar di olive.
La Calabria è una regione italiana a vocazione profonda. In questo settore l’olio d’oliva ha avuto una lunga tradizione che risale a ben prima dell’arrivo dei primi coloni greci nel sud (nell’VIII secolo aC), ai quali si attribuisce l’introduzione dell’olivicoltura in Italia.
Oggi la coltivazione dell’olivo è più o meno estesamente presente in tutta questa regione, dalle zone costiere a quelle collinari e pedemontane dell’entroterra.
Un’area di circa 200.000 ettari, di cui 184.529 ettari dedicati alla produzione specializzata, è ricoperta da uliveti in Calabria.
La coltivazione dell’olivo è diffusa in tutta la Calabria, ma le province con più olive sono Cosenza e Catanzaro. La coltivazione dell’olivo si estende dalle zone pianeggianti costiere alle zone collinari e montane inferiori.
Si producono circa 10 milioni di tonnellate di olive, che vengono successivamente trasformate in 140.000 tonnellate di olio d’oliva (il 99% della superficie coltivata ad olivo è destinato alla produzione di olio d’oliva,
e il piccolo residuo alla produzione di olive da tavola).
Olio Calabria: Ecco i principali motivi per cui viene denominato “Oro Verde”
La Calabria è al secondo posto tra tutte le regioni italiane produttrici di olio d’oliva. Circa il 28% della produzione nazionale di olio proviene dalla Calabria.
L’oro verde calabrese si distingue per il suo colore intenso e per il suo gusto inimitabile, leggermente amarognolo, ma quasi piccante.
Sono almeno 33 le cultivar che formano un unico patrimonio olivicolo in termini di biodiversità, dimensioni strutturali e produttive.
Alcuni nomi di prodotti sono elencati di seguito: Borgese, Carolea, Cassanese Lauropoli, Cerchiara, Chianota, Ciciarello, Corniola di Villapiana, Razza, Dolce di Rossano, Fecciaro, Fidusa, Grossa di Cassano,
Grossa di Gerace, Mafra Cerchiara, Melitana, Miseo, Napoletana, Nostrana di Amendolara, Ottobratica, Pargolea , Pennulara, Perciasacchi, Policastrese, Pugliasca, Rezza, Roggianella, Santomauro, Sinopolese,
Squillaciota, Tombarello, Tonda di Strongoli, Tondina, Zinrifarica.
La Carolea è la varietà regionale più antica e rappresentativa.
Viene coltivato in tutte e cinque le province della Calabria, ma è più diffuso nel Catanzaro.
Gli oli di questa varietà sono caratterizzati da un olfatto medio di olive verdi fruttate e lievi sentori di erba fresca e frutta, in particolare mela, sensazioni di erba/foglia e carciofo, con riferimento al pomodoro e alla mandorla fresca.
Una nota amara domina il gusto, insieme a sapori piccanti e dolci più smorzati, di mandorla amara e noce.
In Calabria sono presenti 3 oli DOP: “Bruzio” in provincia di Cosenza, “Lametia” in provincia di Catanzaro e il più recente “Alto Crotonese”. Oltre agli oli DOP ci sono anche oli IGP. La zona di produzione dell’“Olio di Calabria” IGP comprende l’intero territorio della regione Calabria.
La produzione è ottenuta esclusivamente da olive autoctone e deve essere raccolta tra il 15 settembre e il 15 gennaio. Il gusto degli oli calabresi varia dal fruttato leggero al fruttato intenso, dal dolce all’amaro con sentori di erbe fini e mandorle.
È interessante notare che, per rispettare gli standard dell’IGP, le olive devono essere raccolte direttamente dalla pianta, è vietato l’uso di olive cadute naturalmente a terra o su reti permanenti.
Olio Calabria: La Calabria diventa biologica
Da segnalare per i suoi effetti positivi sulla salute e sul territorio la produzione olivicola biologica calabrese molto apprezzata e degna di nota.
Oltre il 55% delle produzioni biologiche ha origine in Calabria.
Secondo i dati del censimento in agricoltura, circa il 40% dei terreni dedicati alle colture Dop/Igp è legato alla produzione di olivo.
Team Tenute Conforti
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