Agrumi Calabresi: Le varietà più pregiate da scoprire

10 Maggio 2023
admin

Conosciamo insieme il Bergamotto e il Cedro

La Calabria è conosciuta per tanti motivi: la sua storia e le sue bellezze naturali, ma anche il suo cibo e la fertilità del suo suolo. Alcuni dei frutti tradizionalmente associati alla regione, compresi quelli che stiamo per scoprire, sono diventati quasi uno status di culto non solo in cucina, ma anche nell’affascinante e in qualche modo magico mondo della creazione di profumi. Grazie a un clima tipicamente mediterraneo, la Calabria è un luogo perfetto per coltivare agrumi e non sorprende sapere che la regione è uno dei maggiori produttori italiani, con circa il 25% delle arance, limoni e mandarini che provengono da lì. Ma se cammini per la campagna calabrese in un pomeriggio caldo e mite, altri profumi piccanti stuzzicheranno i tuoi sensi, perché la Calabria è conosciuta anche per la produzione e l’amore per altre due varietà di agrumi, il bergamotto e il cedro.

Agrumi Calabresi: il Bergamotto, il re indiscusso

Il citrus bergamia, o bergamotto, è uno dei simboli della regione, in quanto essa produce il 90% dei bergamotti del mondo: non a caso viene chiamato l’oro verde della Calabria. Poco conosciuto ma incredibilmente versatile, il bergamotto ha importanti caratteristiche curative e organolettiche ed è utilizzato soprattutto in cosmesi, in quanto le sue note fresche e pulite aiutano a fissare altre essenze, esaltandone l’unicità. Non sappiamo molto delle sue origini: alcuni ritengono sia il risultato della mutazione genetica spontanea di altre specie di agrumi come il limone, il lime o l’arancia amara, mentre altri pensano che sia stato importato in Italia dalle Isole Canarie da Cristoforo Colombo. Diverse fonti citano la Cina, la Grecia e la città spagnola di Berga, mentre una curiosa leggenda racconta che un tempo un moro di Spagna vendette un solo ramo di un albero di bergamotto per 18 monete d’oro ai Valentino di Reggio Calabria. Tornati a casa, l’hanno piantato nel loro giardino, dando inizio alla straordinaria storia d’amore tra la regione e questo frutto profumato. Nicola Parisi iniziò la coltivazione intensiva del bergamotto nel 1750, lungo la costa della provincia di Reggio Calabria, che rimane ancora oggi la maggiore produttrice del frutto. Nel 2001 il bergamotto calabrese ha ottenuto il marchio UE DOP (denominazione di origine protetta).

Le proprietà del Bergamotto

Considerando che questo agrume è comunemente usato sia nella produzione alimentare che cosmetica, potresti chiederti se l’hai mai incontrato. Beh, sicuramente l’hai fatto, dato che il bergamotto è usato per profumare il tè Earl Grey e la sua buccia è spesso un ingrediente nel gelato artigianale o nei biscotti. Anche le caramelle al bergamotto sono popolari e sono, infatti, un prodotto tradizionale della città francese di Nancy. Ma pur essendo usato abbastanza spesso dai nostri cugini d’Oltralpe, il bergamotto resta una coltivazione tipica solo della Calabria: pur essendo coltivato anche in altre parti del mondo, come Brasile, Costa d’Avorio e Marocco, la quantità e la qualità di questi frutti è lontana da quella della loro controparte calabrese. Il bergamotto, tuttavia, è forse meglio conosciuto per essere uno degli ingredienti più onnipresenti nella creazione di profumi e uno dei più antichi, insieme a rosa, lavanda e frangipane.

Agrumi Calabresi: il cedro e i limoni

Il bergamotto calabrese non è l’unico agrume speciale della regione, poiché il cedro è altrettanto simbolo della bellezza e dell’essenza di questa zona. agrumi di calabriaProprio come il limone e le arance, il cedro è tipico di tutto il bacino del Mediterraneo; in Calabria è coltivato soprattutto lungo la Riviera dei Cedri. Questo agrume relativamente grande ha origini antichissime, che si possono far risalire alla Bibbia, dove viene citato circa 70 volte: qui, viene spesso descritto come il frutto più bello, ed è stato addirittura associato al famigerato frutto che Adamo ed Eva hanno mangiato senza permesso all’inizio dei tempi. Per la sua forte presenza nell’Antico Testamento, non sorprende che rabbini di tutto il mondo si rechino in Calabria, più precisamente a Santa Maria del Cedro, ogni anno tra luglio e agosto per selezionare e raccogliere i frutti migliori per il Sukkoth. Se tuttavia pensi che raccogliere i cedri possa essere un’esperienza rilassante, un po’ come raccogliere le mele in autunno, ripensaci. Gli alberi di cedro sono corti e i loro rami ricoperti di spine affilate, quindi devi inginocchiarti per raccoglierli e sei sempre a rischio di tagliarti. La taglia che ottieni ne vale la pena, però. I cedri sono usati per fare marmellate e deliziosi chutney da gustare sia con il pesce che con la carne. I frutti più grandi possono essere affettati e mangiati con olio d’oliva, sale e pepe e, in Calabria, le foglie di cedro vengono spesso cotte, poi farcite con uva sultanina e canditi tritati: una prelibatezza. I cedri sono coltivati anche in altre zone, in particolare in Provenza, nel sud della Francia, e in Grecia, ma le varietà sono diverse da quelle tipiche della Calabria.

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